lunedì 21 aprile 2008

21 vince sempre


Brutta storia, lo sciopero degli sceneggiatori.
Temo che nei prossimi mesi vedremo film e serie tv scritti in una notte per recuperare il tempo perduto, o opere prime di studenti imberbi alla loro prima grande occasione.
Vedendo "21" ho sperato di trovarmi di fronte a una di queste due ipotesi, ma credo che in realtà sia stato scritto consapevolmente, lungamente e accuratamente.
Diciamo che, a parere mio, la sceneggiatura non è esattamente il piatto forte: i dialoghi e le situazioni sembrano copiati e incollati da mille film precedenti, tra il pubblico si sente qualche risata non voluta e alcuni spunti interessanti della storia non vengono valorizzati. Devo ammettere però che, per chi non rinuncia mai a una bella partita a carte, e per chi le vivacizza con una buona puntatina di soldi, il film può avere il suo fascino.
Nella storia si muovono, più o meno a loro agio, Jim Sturgess, che arriva dritto dritto da "Across the universe", con la stessa pettinatura, gli stessi vestiti e la stessa bici; Kevin Spacey, che ha fatto di meglio, ma che si rivede volentieri; Kate Bosworth, che da biondina sembra una tra tante, ma che col caschetto moro acquista improvvisa personalità; la solita coppia di cinoamericani esperti di numeri e trafficoni e la solita coppia di nerd informatici sfigati ma dal buon cuore.
21 è il numero magico per chiunque giochi a blackjack. Io mi ci sono cimentato una volta sola, durante un viaggio in quel delirio legalizzato che è Las Vegas, e anche se ricorderò quel giorno soprattutto perchè ho temuto di morire di stanchezza, mi è bastato poco per capire che sarei potuto diventare schiavo del gioco! Ha tre ingredienti fondamentali per attrarre chiunque: è facile, dura poco, si vince e si perde continuamente. La mattina dopo ho comprato carte e fiches.
Se avessi visto prima il film (tratto dalla storia vera di alcuni ragazzi che hanno sbancato Las Vegas, raccontata nel libro "Black Jack Club" di Mezerich), mi sarei messo d'accordo con gli amici per contare le carte anche noi - non sembra impossibile e mi piacciono molto i numeri - avremo bevuto acqua tonica e lime anche noi - invece di quei buonissimi cocktail del Bellagio - e ci saremo messi d'accordo su qualche cenno - magari meno evidente di una bella stirata di braccia.
Dell'invenzione di questi ragazzi mi ha colpito il modo in cui abbinavano i numeri alle parole, per potersele scambiare davanti a tutti, ma comunicando un secondo significato solo a pochi.
Voto del blogger: un paio di palle se le prende, ma solo perchè Las Vegas e la baldoria del gioco non mi lasciano mai indifferente.
Sconsigliato a chi sente l'istinto di giocarsi la casa con tutti i parenti dentro anche durante le partite di briscola.
Nota finale: film visto a Rapallo, di sabato pomeriggio, e con fuga all'inizio dei titoli di cosa nel tentativo di prendere un treno. Chiedo scusa al signore che ho speronato uscendo, con una mossa da giocatore di rugby o da addetto alla sicurezza del casinò.

In occasione dello sciopero degli sceneggiatori, sono stati realizzati numerosi video a supporto della loro causa, ne pubblico uno:

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