lunedì 5 maggio 2008

Il treno per il Darjeeling


Presentato alla Mostra del cinema di Venezia lo scorso settembre, è finalmente uscito nelle nostre sale "Il treno per il Darjeeling" (alias "The Darjeeling limited"), ultimo film dell'originale Wes Anderson. Dei suoi film precedenti avevo molto riso davanti ai "Tenenbaums", mentre mi ero drammaticamente addormentato prima dell'inizio delle "Avventure acquatiche di Steve Zissou", causa dura giornata di lavoro; svegliatomi nel bel mezzo di scene deliranti, avevo pensato bene di dormirmela tutta.
La prima impressione davanti al treno che percorre il Darjeeling è quella di trovarsi di fronte a una combriccola di amici attori che lavorano bene insieme, si mandano gli auguri per le feste e fumano nelle pause: Owen Wilson aveva già recitato per Anderson nei Tenenbaums, Bill Murray si concede un cameo tanto per ricordarci che lui era Steve Zissou e la splendida Anjelica Houston aveva già brillantemente timbrato il cartellino anche nei due film precedenti. Infine la lanciatissima Natalie Portman compare per un brevissimo istante impersonando un personaggio spesso citato, ma mai visto: segno, così mi piace pensare, di simpatia.
Il film scorre surreale, lieve e improbabile lungo i binari di una ferrovia, a bordo di un treno variopinto, circondato da colori sgargianti (merito della nostrana Milena Canonero, 3 premi oscar e uno Steve Zissou alle spalle) e abitato da persone se non altro bizzare. Tre fratelli che più diversi non si può e che il solo vederli uno accanto all'altro ti mette di buon umore, ognuno con le sue manie, una vita personale traballante, un padre defunto e una madre esule e snaturata.
In mezzo, come in tutti i buoni film, succede un po' di tutto, c'è chi nasce, c'è chi muore, c'è chi rimorchia, c'è chi prega, c'è la riunione e c'è la separazione, c'è molto tè e molte valigie.
Il film mi ha fatto innamorare di una ferrovia stupenda, che poi ho scoperto essere patrimonio mondiale dell'Unesco, nonchè una delle ultime ferrovie a vapore dell'India: da giorni sto pregustando con la fantasia un viaggio in treno ai piedi dell'Himalaya sorseggiando tè nero. Infine "Il treno per il Darjeeling" appartiene a quella benemerita categoria, mai abbastanza lodata e mai degnamente segnalata (IMDB non consente questo tipo di ricerca), dei film sotto i 100 minuti, che secondo me sono un tempo sufficiente per raccontare una buona storia, per trovare qualcosa di aperto dopo il cinema se si va al secondo spettacolo o per non cadere stecchiti sul divano se si guarda un dvd.
Giudizio del blogger: 3 palle e mezzo, con menzione d'onore alla durata, lodi lodi e lodi alla signora Houston e il merito di suggerire un bell'itinerario di viaggio.
Nota familiare/patriarcale: il piccolo (di statura) Jason Schwartzman appartiene al potente clan dei Coppola che annovera un celebre padre regista (Francis Ford), un figlio sceneggiatore (Roman, al lavoro anche in questo film), una celebre figlia (Sofia), un celebre nipote (Nicholas Cage), un altro nipote (Schwartzman appunto) e un celebre ex-genero regista (Spike Jonze). Se volete lavorare nel cinema, sposatevi un Coppola.
Nota erotica: il film è preceduto da un cortometraggio che ha spopolato in rete prima del lancio, come in tutti i casi in cui si vedono attori famosi nudi e ansimanti. "Natalie Portman nude" è stata infatta una frasi più cercate su google.
Il corto si intitola "Hotel Chevalier" e chissà se qualcuno, cercandolo ancora, non finisca proprio qui:



foto: http://www.flickr.com/photos/12522809@N05/2032020919/

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